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In un’epoca segnata dalla drammatica decadenza dei valori, sempre più spesso l’attività politica tende a confondersi con lo spettacolo. Ma non è questo il destino dell’homo politicus. Sul senso del rendersi utili agli altri, ovvero su quello che Seneca riteneva a tutti gli effetti un “servizio pubblico”, ragionano otto illustri maestri italiani che hanno approfondito questioni nodali del nostro presente. Dalla riflessione di Gianfranco Ravasi, che attraverso l’Antico e il Nuovo Testamento si confronta con “quel che è di Cesare”, a Massimo Cacciari, che con Ivano Dionigi dialoga su politica e antipolitica, dalle strategie di costruzione del nemico descritte da Umberto Eco alle parole preziosissime di Daniele Del Giudice e Vittorio Gregotti su spazio urbano e spazio politico, fino al pensiero di Enzo Bianchi e Gustavo Zagrebelsky a proposito di profezia e laicità: una meditazione incalzante sulla politica come passione e come valore da intendere – in particolar modo in questo preciso momento – come dimensione civile fondante e fondamentale.
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